PSICOSOMATICA CELESTE
 

 PURO ED IMPURO

Sala Pasquali, Comune di Brescia.
Parte integrante del corso di formazione sulle Terapie di Medicina Naturale.
 
 
Consideriamo il fatto che in ogni elemento presente nella creazione, appartenente al regno animale, minerale o vegetale, è presente una duplice natura che manifesta in un aspetto esteriore ed in uno interiore, la cosiddetta dícotomia od ambivalenza di questi due principi opposti, che vengono definiti, nell'alchimia antica e moderna, il puro e l'impuro di tutte le cose.
Cominciamo a definire il puro : Innanzitutto, secondo le tradizioni storiche dello sviluppo della coscienza umana, ritroviamo nelle leggende e nelle tradizioni che accompagnano lo sviluppo di tutti i popoli più civilizzati o comunque più naturalmente integrati nel loro ambiente naturale, il concetto di Spirito, forza vitale, essenza vitale, nettare primordiale, medicina universale, archeos (in alchimia significa luce, spirito).
In alcuni popoli che abitano le zone del Pacifico, in special modo in Polinesia, questo concetto viene espresso con il terinine "Mana", che significa:" Energia cosmica primordiale", presente ovunque, che muovendo tutte le sostanze e determinando la loro aggregazione, unione, moltiplicazione e divisione, promuoverebbero quindi il principio vitale eterno della vita.
Nell'Ebraismo, la definizione del concetto di puro appartiene alla definizione dello Spirito vero e proprio, la cosiddetta "Fonte di energia vitale" o "Spirito di Dio" che, aleggiando tra le acque superiori ed inferiori, rappresenterebbe il veicolo di trasporto tra i cieli e gli abissi.  Questo principio, salendo o scendendo in profondità, porterebbe in ogni luogo la virtù luminosa della vita.  Nella cultura greca si è parlato spesso della bevanda degli Dei, o nettare divino, in grado di promuovere l'immortalità ai suoi consumatori.  In Oriente, nel tentativo di scoprire questa sostanza eterna, si incominciò ad intuime la presenza nell'invisibile manifestazione eterica che l'ossigeno od il cosiddetto Prana, respirato attraverso le narici, permetterebbe, nel garantire la sopravvivenza di tutta la specie umana, animale, vegetale e minerale (i cristalli servivano egregiamente per rappresentare questo elemento trasparente, tuttavia solido e luminoso, che pur venendo dalla terra, tende a rivestire lo stesso aspetto celeste della luce).
Diversi ricercatori da Aristotele, che definiva la quint'essenza "il principio vitale che sostiene tutte le cose", a Galeno, padre della medicina moderna, che in maniera altrettanto simile, mostrava l'esistenza di alcuni flussi che muovevano i fluidi all'interno del corpo, cercarono quell'eterna, invisibile presenza che dava origine al movimento, all'animazione ed alla vita.  Tutte queste definizioni, comprese quelle che Paracelso (medico del '500) diede rispetto a questo principio filosofale eterno, fanno parte del tentativo umano di ottenere una risposta divina, in grado di trasmutare o trasformare la coscienza umana od il corpo divino, in un cosiddetto corpo eterno glorificato o cosciente della divinità.  L'arte di trasformare queste cose, prevedeva perciò la necessaria abilità nel trasformare gli elementi propri del corpo, cioè i soldi ed i metalli.  Ed ecco che molti ricercatori tentarono, attraverso le trasmutazioni alchenúche dei metalli, di fondere inseparabilmente tutte le sostanze, per ottenere una sostanza cardinale in grado di unirsi a tutte.  In questo senso, dalle ricerche condotte fin dalle radici della coscienza umana in Oriente, ecco che il mercurio, nella sua insolita qualità fluida ed anche metallica, in grado di sciogliere in se tutti gli altri metalli e per così dire "digerirli", manifestava la possibilità di rappresentare questo principio cardinale eterno della vita.  Il mercurio è tuttavia piuttosto velenoso per l'organismo, se non riceve un trattamento di purificazione.  Sembra che nessuno tra gli scienziati o biologi moderni più preparati, abbia potuto fin'oggi produrre un evento di questo tipo, cioè rendere il mercurio biodisponibile per l'organismo umano.  In India furono fatti molti tentativi a questo scopo e molti di questi fallirono; altri produssero invece un risultato che ancor oggi stupisce la classe scientifica, che non riesce a comprendere come l'oro, inserito nel mercurio, venga da questo digerito in un periodo di circa sessanta giomi, fino al punto che, il peso specifico del mercuiio, addizionato della medesima quantità di oro, è identico, alla fine dell'operazione digestiva, al peso iniziale.  Perciò ci chiediamo: dov'è finito l'oro ? Questa è solo una delle operazioni alchemiche che è possibile effettuare, conoscendo le virtù e le proprietà del mercurio, che tuttavia è sottoposto a limitazioni e divieti, poiché il suo approvvigionamento è, per così dire, riservato agli operatori di medicina nucleare od alla ricerca fisica nucleare vera e propria.  Troviamo alcune frazioni e particelle di mercurio solamente nei nostri termometri..
Un altro principio sottoposto ad una disciplina di legge, riguarda la produzione di alcool o dei cosiddetti spiriti, che per legislazione sono sottoposti ad un monopolio governativo che vieta a chiunque la fabbricazione dei suddetti. le operazioni che riguardano la purificazione dell'alcool, sono state vietate ed impedite per legge, e tutt'ora, qualunque operazione effettuata sull'alcool che tenda a purificarne la natura, viene considerata una violazione delle leggi esistenti e questa tecnica dovrebbe essere riservata solo al personale medico biologo.  Quest'arte di trasfortnare le cose ha sempre subito nel corso dei secoli una certi soppressione ed invalidìzione da parte di tutti coloro che dotati del potere, intendevano manifestare la loro autorità nel monopolizzare la distribuzione di alcuni privilegi : monopolizzata è stata la coscienza, la scienza e tutte le cose che funzionano e vanno bene.  L'omeopatia è stata monopolizzata dalla classe farmaceutica quando, dopo essere stata introdotta in Italia dagli erboristi che ne hanno presentato l'altemativa terapeutica, è diventata subito patrimonio di una categoria di distributori che, fino a qualche tempo prima, ne negavano assolutamente l'efficacia.
Quando le cose funzionano, qualcuno arriva e se ne appropria. E'stato così anche per le grandi scoperte.  Volta ebbe qualche problema riguardo al riconoscimento della sua invenzione e molti altri ricercatori si sono visti soffiare la conoscenza acquisita da qualcuno che, semplicemente dotato di una posizione più importante, la utilizzava poi a scopo di lucro personale.  Questa è la prassi che tutte le cose buone seguono in un universo dove è presente un altro principio, non quello della purezza, non quello della verità e della luminosità, bensì il principio dell'impuro, della menzogna, della falsità, della negazione, del nascondere le cose e metterle in profondità, per velarle agli occhi di tutti.  Questi monopoli che hanno coercizzato lo sviluppo della coscienza di ogni essere, non hanno comunque impedito, nel segreto e nell'arte riservata, tra parentesi, ai veri ricercatori, isolati dal contesto scientifico consueto, di continuare nel segreto (o nella confidenza) alcune ricerche di carattere spirituale che, nel corso dei secoli sono giunte fino a noi, dimostrando nei tempi odierni la veridicità di affermazioni provenienti da secoli passati.  La verità trasmessa attraverso la linea di conoscenza confidenziale dei veri ricercatori, non ha mai mancato, in ogni generazione, di apparire e di presentarsi personalmente in pubblico.  La storia ci insegna quanto, nei secoli passati, coloro che hanno testimoniato della verità, siano stati fatti oggetto di violazioni da parte di coloro che dicevano di essere veri uomini, veri ricercatori, veri scienziati, veri religiosi.  E' vero ciò che è apparente o è vero ciò che è sostanziale, ciò che è oggettivo o ciò che è soggettivo?  Nella ricerca della verità, la capacità di distinguere tra puro ed impuro, tra bene e male, non dovrebbe mancare di essere posseduta, per non finire in confusione tra le cose, per non credere ad un certo punto, di poter alternativamente spostarsi a destra od a sinistra, mantenendo i cosiddetti piedi in due scarpe, senza trovare una risposta più soddisfacente.  Ognuno ha senz'altro un suo punto di vista che va rispettato, appartiene ad un essere dotato di un corpo e di uno spazio personale che nessuno dovrebbe violare in quanto a libertà individuale.  Perciò, diamo per garantito che ognuno ha diritto a sviluppare una sua coscienza personale.  Quanto più la realizzazione di questa potrà essere armonicainente in relazione con quella degli altri, tanto più questo fattore di conoscenza si espanderà.  Se questa conoscenza è vera, si espanderà e comunicherà ad altri, se non è vera si chiuderà in se, si contrarrà, finirà nell'involversi e la persona stessa avrà sì realizzato un suo universo personale, ma difficilmente confrontabile con quello degli altri.  Abbiamo bisogno di accordi, certamente, ma non di complicità.  Gli accordi sono indispensabili alle persone per comunicare meglio, senza di essi non si comunica felicemente.  A volte qualcuno crede di poter comunicare usando complicità, ma le cose non funzionano bene in questo modo.  Gli accordi sono simbolo di verità, di conoscenza, di lealtà ed onestà, sono come rapporti coniugali tra le persone, in un sentimento di amicizia o fraterno, materno, amoroso.  Tuttavia questi accordi devono esistere in ognuno di questi livelli, perché quando mancano, creano una precipitazione ed un allontanamento tra le persone, in modo tale che la separazione li disconnette e li separa. così è anche nel definire il puro e l'impuro; non pensiamo di attribuire al malvagio tutta la malvagità, poiché ci scaricheremmo delle nostre responsabilità personali.  Non attribuiarno parimenti al bene tutta la verità, poiché vediamo che essa stessa è spesso soggettiva e dipende dal diritto al punto di vista di ognuno.  Senz'altro però, esistono principi eterni, puri e veritieri anche in mezzo alla confusione.  Un esempio di confusione : immaginare il caos, pensate al senso dell'udito ed ad una sequenza di suoni disarmonicamente associati tra loro.  Sette note mescolate senza ordine, nel caos, produrranno dissonanze e disaccordi .... In una musica caotica fatta di molte note disconnesse tra loro, non potremmo dire che non esiste il puro.  Anzi potremmo dire che tutto questo caos non è altro che una trasformazione verso il puro; ha origine dal puro e terminerà trasmutando in puro, tornando alla vera essenza dalla quale proviene.  Ogni singola nota che noi possiamo ascoltare, se ascoltata singolarmente (do, re, mi ... ), vibrerà in maniera pura all'ascolto di ognuno, senza generare dissonanze o disturbi, poiché una sola nota vibra in relazione armonica rispetto all'udito che la riceve.  Perciò ogni principio musicale è un puro, così come ogni colore.  Pensate ai sette colori (in realtà si tratta di nove colori, con l'estensione al nero ed al bianco) ed ad un artista che agisce stemperando sul suo piano di lavoro un insieme di colori senza armonia tra loro.  Potranno essere anche tanti colori confusi, ma c'è un comune denominatore in mezzo alla confusione, che da l'idea dell'ordine.  E' la capacità di legare armonicamente alcuni colori tra di loro, ad esempio il rosso ed il giallo.  Ci sono anche, in mezzo a questo caos, alcune discronie.  In una miscela di colori barbaramente stesi, informi ed indifferenziati, vedremo che le dissonanze musicali e le discronie visive corrispondono esattamente alle cosiddette distonie del neurovegetativo, il sistema nervoso che tutti noi possediamo.  Questo sistema nervoso può essere in distonia a causa di una confusione, non avendo ancora ottenuto la chiarezza sugli elementi cardinali (puri di base) che comunque, nell'interrelazione tra di loro, possono generare sì confusione, ma anche perfetta armonia.  Si tratta di mettere ordine nel caos, estraendo un principio puro, armonico, di accordo.  Tutto questo è possibile perché due parti (destra e sinistra) della nostra mente, lavorano in forma diametrale opposta.  La sfera sinistra governa le attività fisiche del corpo, i nutrienti e le attività digesúve e quelle consuete, che non abbisognano di supervisionare o controllare.
La parte destra contiene una serie di informazioni non più di natura fisica, bensì di natura emozionale, spirituale, conoscenza sapienziale, riconoscenza.  Tutto questo avviene attraverso interscambio di neuroni o neurotrasmettitori che trasportano informazioni nel cervello, attraverso una fitta rete separata da connessione a connessione, da un sistema nervoso chiamato neurosinapsi, un sistema nervoso di interrelazione tra un encefalo e l'altro (il destro ed il sinistro).  C'è una terza parte che supervisiona le altre due, il cosiddetto cervelletto, situato nel lobo posteriore del cranio.  Questo cervelletto governa la mente psicosomaúca, cioè mentale, spirituale, somatica e fisica.  La terza parte, al di sopra delle altre due in lotta tra di loro, dichiara la consapevolezza di entrambe.  La definizione degli antichi filosofí, "Solve et coagula", si applica al sangue ed alla capacità che esso ha di fluidificarsi o di coagularsi.  Secondo questo principio di contrazione e di dilatazione, gli antichi alchiinisti cercavano di separare il puro dall'impuro e di ottenere nei coaguli e negli scioglimeiiti successivi, la purificazione degli elementi impuri presenti in un organismo, in un essere od in un elemento qualunque della Natura.  Sciogliere e coagulare attraverso diverse operazioni, corrisponde esattamente ai principi alcalino ed enzimatico o principio di secrezione ormonale esterna od enzimatico (purificante).  Gli enzimi nutrono il corpo e lo purificano, è fuoco vitale che trasforma e nutre, od anche distrugge, quando la sua natura è acida.  Il coagulo sanguigno corrisponde all'anabolismo, alla capacità cioè di nutrirsi e di aumentare il proprio volume corporeo.  Nel metabolismo, che rappresenta l'azione enzimatica di purificazione, ci liberiarno dal fuoco e dalle scorie in eccesso.  In questo modo il nostro organismo si nutre e tenta di nutrirsi ogni giomo di ciò che è puro e contemporaneamente liberarsi di ciò che non lo è (tossine).  Effettua tutto questo lavoro con i suoi organi emuntori.  Anche qui ci troviamo di fronte ad una confusione nella quale incorrrono tutti i biologi ed i ricercatori nel campo della fisica e della chimica.  Questo incredibile disconnubbio tra le conoscenze, porta a confondere totalmente la natura enzimatica ed ormonale con due nature diametrali opposte a queste, ma pressappoco simili (ricordate l'esempio del ghiaccio e del vetro?).  Enzimatico ed ormonale (fuoco ed acqua-terra) non sono i principi acido ed alcaloso, ma sono qualcosa di diverso anche se molto simile, perché l'acido è solamente distruttivo mentre l'enzìma è creativo e differenziativo.  La natura degli ormoni è enzimatico-alcalina, l'acido invece genera alcalosità (depositi sotto forma di sali precipitati; sostanze calcinate dal corpo attraverso l'azione del fuoco).  I minerali così precipitano intasando il sistema vascolare...
 

 

 
CONFERENZA 2: PURO ED IMPURO